GESTALT IN VERSI – Settima Uscita

Betti De Stefano Silvestri

…“NELLA DIREZIONE”

Leonardo Pereira Liberati ha 31 anni.

E’ educatore e psicoterapeuta in formazione presso l’istituto Gestalt Firenze.

Leonardo è un cantante.

Rapper, filosofo.

Crea Poadcast, vlog, disegni, tik tok su varie tematiche.

Mi accorgo, mentre scrivo, del bisogno nascente di scandire in capoversi le parole di presentazione di Leonardo. Come a sciogliere, a fare pausa tra un modo di esistere e l’altro, o forse semplicemente a sentire l’effetto che fa, e cercare una mia sintesi che diventi creativa in questa sua carta d’identità e che, ecco, restituisca generosamente un senso visivo, sensoriale alla sua poetica di intermedialità.

Mi appresto ad ascoltare ciò che mi attraversa togliendo un po’ di me stessa, quella di troppo, dalla lettura di un breve Cv, dal suo apparire schivo. La riduco ancora di più all’osso, desiderando nell’ascolto uno sguardo d’insieme, togliendo ciò che non va sommato, la pretesa, la fretta, e non da soli, ma sommato calorosamente, l’intuizione, solo in relazione. Ciò che in fondo risuona e attiva.

Il suono – mi dico – la scansione del suo presentarsi, educatore, psicoterapeuta in formazione, rapper, filosofo, vlog, tik tok, disegni… e ton tik ton tan…e tiktontan.. ascolta il suono!

Il ritmo, la sua metrica, ascolta! Ma non da sola, con colei semmai che accoglie, com-prende i vissuti, quelli che Leonardo chiama noemi, quelli che sono appunto le poesie di Leonardo, quelli che nella sua passione per la filosofia ci dice essere poiesis, un fare. Per Leonardo la poesia è il vivere, noesi. Il sentire è per lui “un sentiero e al percorrerlo cerca di trattenerne qualche souvenir, come in un sogno.”

E allora alzo la voce, la poesia non è parole altisonanti, a capo e puntini, è suono, è relazione, risuona e si fa risuonare.

Leonardo ha scritto le sue poesie, sì, attraverso, dentro una relazione. La poesia frutto di due. Parti, persone, io e l’ambiente, io rapper e filosofo, io allievo io creatore, io tik tok io pittorico…io intuitivo tra la parola e il suono, la mia noesi. Un processo che si svela. E l’altro si fa stimolo attivando l’atto poetico che condivide qui.

Mi sono accorta solamente ora, in un flusso ritmato, di aver immaginato l’esperienza della domanda che Leonardo propone nel finale della sua poesia. Mi sono accorta di essermi fatta risuonatrice del suo poiesis, dal non essere all’essere, senza parlare intorno, di essere diventata prima spettatrice e poi fruitrice e poi partecipe e poi altrove. Solo cosi le parole dei noemi di Leonardo, premendo sulla pelle, hanno potuto prendere la direzione di un orizzonte e stare qui.

Grazie Leonardo.

 

 

Nella Direzione

 

Si poggia nella direzione del tuo sguardo

Dove tutto si muove e tu sei solo spettatore

Elementi scenici, palcoscenici

Su cui trame si eseguono e copioni prendon vita

 

Si poggia nella direzione che ti danno

Dove ogni giorno muore e segue l’altro

Dove la fine è il fine e non c’è poi tanto da chiedersi

Che tanto si sa, il canovaccio della scena

Si poggia nella direzione, perché dirige tutto

Tu spettatore e personaggio dell’intreccio Ti

godi il panorama e a volte è un eufemismo

Ma ricorda che si poggia e se ti sposti che succede?

– Leonardo Pereira Liberati –

 

 

…”RINNOVANDO STUPORE DISCRETO”

Teresa ha 72 anni, Medico anestesista e psicoterapeuta con esperienza di art-terapia, in pensione dal 2019.

La sua vita fin qui si svolge in gran parte a Firenze conoscendo e vivendo tuttavia Parigi nel suo percorso di vita. Qui Teresa studia agopuntura ed omeopatia e lavora come libera professionista. Rientrata a Firenze rincontra e riprende la Gestalt nella formazione in psicoterapia presso l’Istituto Gestalt Firenze, volgendo ancor di più la pratica della medicina verso la medicina psicosomatica. Incontrerà anche Claudio Naranjo, l’analisi transazionale e la video arte terapia. Nel suo percorso così intenso non si risparmia di conoscere e vivere altra realtà come socia di alcune associazioni di promozione sociale e come volontaria, incontrando anche l’Albania come capoprogetto per apertura di un poliambulatorio plurispecialistico nell’ ambito della operazione ARCOBALENO -post emergenza Kossovo. Inoltre Teresa ci fa sapere, narrandosi a noi, che trova la fusione tra fare il medico e fare lo psicoterapeuta a mediazione artistica nella MEDICINA NARRATIVA-NARRATIVE MEDICINE come ponte possibile per attivare un dialogo -comunicazione interiore /esteriore sul tema della malattia grave e della salute.

Non riesco a smettere di condividere i percorsi scritti di Teresa, non solo perché ce ne fa dono, perché la sua narrazione è densa e ricca di sé, quanto piuttosto per un desiderio personale, non l’unico, suscitato da questo incontro qui con lei, che mi porta a girare angoli di esistenza, ad aprire porte e trovare scenari, ad immaginare sapori e suoni che non smettono di mostrarsi al palato netti e mescolati, veloci e di lunga frequenza, a fantasticare scelte e tutto ciò che la muove nel dare senso, sostanza e orizzonti alla sua vita. Forse anche per questo aggiungo che, in un quadro mescolato di arte e fenomeno che non vuole cornici, Teresa ha progettato e condotto, ad Andretta, la performance “UNA,NESSUNA, CENTOMILA: le vie dell’ arte sono infinite”. Le vie dell’arte sono infinite, come le immagini della sua poesia. Incontra la poesia a 15 anni, che oggi per lei è: “Poesia è come una pennellata intensa e rapida (…) sono parole che creano immagini e suoni e musica (…) sono parole di un altro che mi risuonano e generano parole nuove (…) parole che emergono improvvise dal profondo (…) è seguire la voce interna (…) non è retorica (…) non è pensiero poetico”

La poesia che ci regala è come fosse il CV della sua anima. È umile profonda e tocca terra e cielo, nel suo scivolare tra il nutrimento ricevuto e dato del latte della vita. Questa poesia nasce a Settignano, tra le narrazioni corporee che Teresa vive al Festival di arti e gestalt 2023 “Arte e solitudine”.

Discreto lo stupore”, arriva sconfinato, buono, sacro, corporeo fin dove le viscere conservano la memoria di rinnovato contatto, col permesso di regalarsi colori diversi, oltre il giudizio veloce di quali debbano essere i colori del piacere e del dolore. Ci ricorda quanto sfiorare più che premere permette il rispetto del contatto, tra le pieghe dell’anima e le sue capigliature possibili, come fossero suoni di silenzio e carezze offerte.

Grazie Teresa.

 

Rinnovando stupore discreto

Rinnovando il latte dei sogni

Sono grigio azzurrato

nel silenzio

di una vecchia chiesa

Sfioro le mani

sui capelli sconosciuti

rinnovando stupore discreto

– Teresa Cella –

 

 

…”SULLA POESIA”

Betti ha 48 anni. Ciao.

 

Sulla Poesia

 

Dicono di te

Spazio ai sentimenti

Riflettore di emozioni

Forma e sua assenza

Dicono di te

Bisogno di dirsi

Desiderio di incontro

Condensa di esperienza

Interruttore di contatto

Shock sotto pelle 

Dicono di te

Suono e movimento 

Figlio e tanti parti

Accartocciata carta nuova

Disperata illuminante 

Desiderosa vulnerabile 

Buia intermittente

Dicono di te

Segreto che si svela

Dichiarazione via piccione

Accenti 

virgole 

tripli punti

Spazio a capo tuttoattaccato

Dimmi di te

A senso, che io scrivo.

– Betti De Stefano Silvestri –

 

 

Please cite this article as: Betti De Stefano Silvestri (2024) GESTALT IN VERSI – Settima Uscita. Formazione IN Psicoterapia, Counselling, Fenomenologia. https://rivista.igf-gestalt.it/poesia/gestalt-in-versi-settima-uscita/

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento