Più di un bel gioco
Michele Puccioni – Coach, Posturologo Pubblicato sul numero 42 di Formazione IN Psicoterapia,...
Gestalt Blog / La Rivista / Numero 42
di Michele Puccioni · Published 21 Maggio 2021 · Last modified 16 Novembre 2023
Michele Puccioni – Coach, Posturologo Pubblicato sul numero 42 di Formazione IN Psicoterapia,...
Gestalt Blog / La Rivista / Numero 38-39
di G. Paolo Quattrini · Published 4 Dicembre 2019 · Last modified 16 Novembre 2023
di G. Paolo Quattrini Direttore Scientifico Istituto Gestalt Firenze ...
Abbiamo recuperato in digitale un altro vecchio numero di Formazione...
di G. Paolo Quattrini Il rapporto umano non puo’ mai...
È finalmente uscito il nuovo numero della Rivista Formazione IN...
di Sergio Mazzei Abstract Il lavoro con il corpo e...
Di G. Paolo Quattrini ARCHI Realizzare le forme che ci...
Un divertissement, originariamente… Un esperimento didattico in cui G. Paolo...
28/05/2012 – La formazione dello psicologo/psicoterapeuta si fonda su tre fattori essenziali: l’apprendimento teorico, il processo di formazione personale e la supervisione.
Il modo di combinare tra loro questi fattori porta a differenziare due modalità formative diverse, da una parte quella esperienziale (s’impara intraprendendo un percorso di terapia personale e sperimentandosi nell’offrire sostegno prima ai colleghi della formazione e poi alle persone che lo richiedono mentre si è seguiti in supervisione); dall’altra l’apprendimento teorico, intellettuale o discorsivo, fondato sul leggere, studiare, riflettere e confrontarsi su temi quali diagnosi, modalità di intervento, fondamenti della relazione psicologico-psicoterapeutica e così via.
28/03/2012 – I codici deontologici, come ogni normativa, sono delle “mappe” e si fondano su principi e norme di autodisciplina che emergono, come astrazioni, dalla pratica e dal confronto delle diverse esperienze professionali a tutela della comunità professionale e a garanzia della qualità dei servizi prestati.
Come ogni codificazione, tali testi sono espressione della cultura e dei costumi prevalenti (lat. mores, da cui morale). Essi, e tutto il più ampio contesto normativo che li precede e li accompagna, non possono, in quanto tali, che cristallizzare l’attività professionale in norme generali ed astratte che, per loro natura, ignorano il flusso evolutivo nel quale ogni evento umano è immerso e dal quale trae significato.
Commenti recenti