GESTALT IN VERSI – Seconda Uscita
Angela Angelastro è psicoterapeuta e poetessa.
Inizia a leggere e a scrivere poesie sin da giovanissima, fino a non separarsene più anche nel suo lavoro.
La poesia per Angela è compagna sempre presente nella relazione d’aiuto, come bussola e faro dei suoi stati d’animo, come dei suoi pazienti. Grazie ad essa ripone fiducia nella possibilità di farsi condurre dove serve o dove capita.
Attraverso la poesia Angela scopre il suo modo di raccontare e trasformare, grazie alle immagini che subito diventano corpo, sensazioni.
L’atto poetico che Angela condivide con noi, ci conduce tra i diversi ritmi di un tragitto inevitabile, dove il dolore, quando attraversato, diventa voce umile e curativa.
Quando i pensieri rubano il fiato, esperti indomiti delle nostre vulnerabilità, la relazione e solo la relazione, ci riporta in contatto con la strada di casa, dell’unica casa che abita il nostro corpo.
Un’altra sete
“Si chiama panico
il ronzio di pensieri velenosi
che si è preso il mio fiato. Saliva
di ragno
feroce:
sa dove legarmi,
conosce la strada di fragilità
inattese.
Sottile e violenta
lama
di paura
acceca lo sguardo.
Mi perdo
Mi aggrappo
Mi nascondo
Mi accartoccio
Striscio al buio di lacrime
che non si asciugano
Graffio la terra
Assetata
d’aria
mentre un groviglio
di ombre assale
la mia pancia.
Riconosco le tue mani
soltanto:
pelle contro pelle,
la tua presenza io la sento,
quando non trovo più la mia,
E la tua voce,
quando leggi per me
il libro dei fatti.
Pelle
e
voce
sei l’unica casa
in cui voglio tornare.”
Angela Angelastro
Lucrezia Cioffi è psicoterapeuta della Gestalt e danzaterapeuta espressivo-relazionale in formazione. Per Lucrezia lo spazio poetico è la possibilità di incontrare una visione nuova, oltre il vincolo del ‘reale’, che apre la porta ad aspetti di noi stessi taciuti o sopiti, così da prendere forma nello stesso atto del fare poesia. Allo stesso modo la poesia (corpo e parola), nella terapia come nella danza, crea immagini che ci fanno muovere e movimenti che ci fanno immaginare.
L’atto poetico che Lucrezia condivide con noi è mobile, ci accompagna in un movimento che non è possibile trattenere, è libero, colorato, musicale, danzante.
Attraverso le sinestesie, questa poesia ci prende la mano di bimbi, ci invita ad iniziare una danza narrata dove la separazione dalla persona amata diventa incontro in culla al cuore.
Nel cuore, ci sussurra, possiamo rincontrare la danza dell’amore materno, i giochi di bimba che diventa mamma, la voce della richiesta, il desiderio di essere protetti, la scoperta adulta di farsi culla anche quando l’altro non c’è.
“In sogno
La porta socchiusa. Oceano di fiori blu.
Blu la notte del viaggio.
Partisti col fiore puntato sul petto
A sinistra del cuore.
Sei volata con indosso una lacrima e la madonna del pozzo a tenerti stretta.
Il grido d’infanzia è stridulo e pieno
Come una vasca di sabbia.
L’amore di mamma è rosso
Sa cantare dolci litanie.
Sotto le coperte cresce, seme nella terra, succede così
Mette radici e sale fino in cima, giocando con le altezze.
Io bambina ascoltavo il canto
Inciampavo nelle tue reliquie.
Borse di perle azzurre e scialli viola a farmi grande e donna.
Mamma torna?
Chiede la bambina mentre fruga nell armadio.
Torna torna, dico io.
Quando?
In sogno. Appena chiudi gli occhi.”
Lucrezia Cioffi
Con un’ultima poesia voglio ringraziare le donne che, in questa prima uscita della rubrica “Gestalt in versi”, hanno avuto il coraggio di rompere il ghiaccio e accogliere la nascita della rubrica.
Vi invito pertanto a condividere ancora con noi la vita di questo progetto inviando le vostre poesie abettidestefanosilvestri@gmail.com- vedi modalità di partecipazione-.
A presto!
“Se per caso accadesse
sarebbe la differenza più nuda al mondo
Un neo fiero
schivo della chirurgia
Una goccia sulla fronte
da restituire alle fenditure assolate
Una ciglia fuori posto
Un orlo strappato alla perfezione
Se per caso accadesse
sarebbe una scivolata prima della pioggia
una camicia al sole
la tenda timida e incerta
la corrente che sbatte la dimenticanza
Il suono di un bicchiere, uno scontro di coriandoli, un livido senza dolore,
la vita come viene.”
Betti De Stefano Silvestri
Commenti recenti