La vita delle forme
Istituto Gestalt Firenze
Di G. Paolo Quattrini
ARCHI
Realizzare le forme che ci si vuole vedere intorno. Un architetto dovrebbe progettare immaginando di abitare nell’edificio, e dovrebbe farsi guidare da cosa prova nei confronti di quello che vede intorno a sé: ugualmente, uno psicoterapeuta dovrebbe immaginare come si trasforma il paziente e dovrebbe indirizzare l’intervento verso cosa vorrebbe che lui facesse per diventare una persona interessante. Rendere interessante il paziente dovrebbe essere insomma il suo target, perdonando questa espressione approssimativa che non è confacente alla teoria paradossale del cambiamento, secondo la quale per cambiare basta accorgersi di quello che c’è.
Nell’architettura rinascimentale lo spazio è legato piuttosto al senso dell’orgoglio che all’effetto estetico, ed è spesso sproporzionato alla sua abitabilità. Le case balinesi hanno invece una proporzione degli spazi estremamente gradevole, evidentemente a misura d’uomo, misurata cioè su chi li occupa in un’ottica abitativa e non idealistica:
– strisce di bambù intrecciate costituiscono un materiale da costruzione solido e a buon mercato, con cui fare porte e rivestimenti vari, e trasformare un interno senza charme in qualcosa di molto accogliente;
– una vetrata può diventare una finestra semplicemente con una separazione orizzontale;
– un mattone può essere posizionato per largo, per stretto e per traverso: con tre mattoni di dimensioni, mettiamo, 2,4,6, si può combinare un solido di 6x6x4 con un disegno molto decorativo, che si può articolare in varie maniere facendo di un muro una forma di per sé interessante senza bisogno di altre decorazioni.
Questo vale anche per i muri romani fatti con mattoni esagonali di tufo, materiale povero che da solo dà in questo modo un risultato estetico molto apprezzabile.
Non bisogna per nessun motivo moltiplicare loculi, che riducono gli abitanti a insetti: demassificare con qualunque espediente, articolando simmetria e asimmetria attraverso innumerevoli differenze, per quanto minime. In fisica quantistica, per ordine si intende la rottura della simmetria, dove gli elementi sono invece intercambiabili.
ci aggiungerei anche i colori….
Amo i colori, tempi di un anelito inquieto, irresolvibile, vitale, spiegazione umilissima e sovrana dei cosmici “perché” del mio respiro. (Alda Merini)
Mi piace,finalmente un sito semplice ed elegante.