IL PESO DELLA CURA: MEMORIE SOSPETTE E TANATOPOLITICA
il presente elaborato tenta di mettere in luce l’esperienza clinico-antropologica maturata presso l’INMP nel lavoro di cura con persone richiedenti e titolari di protezione internazionale. Le espressioni di disagio manifestate da queste persone frequentemente sono riconducibili alle difficili condizioni di accoglienza cui sono sottoposte in Italia, ad episodi di violenza accaduti nei Paesi di origine o durante il viaggio nei Paesi di transito. Il setting clinico diventa per la persona richiedente asilo uno spazio di riconoscimento della soggettività, un canale espressivo, narrativo e relazionale mediante cui ri-presentificarsi.
Abstract: this paper attempts to highlight the clinical-anthropological experience gained at INMP in the care work with requesting persons and holders of international protection. The expressions of unease manifested by these people are frequently due to the difficult reception conditions they are subjected to in Italy, to episodes of violence that occurred in the countries of origin or during the journey in transit countries. The clinical setting becomes for the person requesting asylum a space of recognition of subjectivity, an expressive, narrative and relational channel through which to re-present.
Keywords: rifugiati, cura, corporeità, politiche migratorie.
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